C46

Erano uscite in edicola quarant’anni fa, le cassette. Insieme a un libretto curato da personaggi leggendari, Bertoncelli, Guido Harari e via.
Una collana Fabbri che si chiamava ‘Rock. Storia e Musica‘. Adesso se ne trova di secondamano, pensa te.
Ne ho letto in un post social, cercato e trovato qualche cassetta che mi ha seguito in diversi traslochi, dopo avermi tenuto compagnia ai tempi dell’università, nell’autoradio dell’R5, facendomi scoprire tanta musica: bella, meno bella, originale, assortita.
Già, l’assortimento è la prima cosa che colpisce, in edicola una settimana dopo l’altro John McLaughlin e Ted Nugent, Donovan e gli Aerosmith, per dire.
Fianco a fianco nel mangianastri (poi nel walkman) qualcuno che come Dylan era già leggenda, con gli Strawbs o altri oggetti di culto.
Quasi tutte le cassette erano compilation, alcune prossime a un meglio-di (Bruce per esempio), altre immagino messe insieme con quanto disponibile per questioni di diritti (abbiamo detto James Taylor?)
Insomma, m’è venuta voglia di riascoltarli, per esempio riscoprendo quanto era bello il disco del 1976 di Joan Armatrading, uno dei pochi presentati integralmente, come per esempio era successo con la primissima uscita, naturalmente civetta, ‘Outlandos D’Amour‘ dei The Police.

E in un momento di lieve follia ho fatto una playlist con tutte le canzoni tutte di quelle uscite. Dura circa un giorno, manca solo Miss Joni, che come noto dalla piattaforma dove in molti ascoltiamo la musica se ne è andata.
Insomma, enjoy!

 

Più strano della gentilezza

Nick Cave nel dialogo affascinante con noi che intrattiene su The Red Hand Files, risponde a diverse lettere di nuovi ascoltatori chiedendoci di compilare una playlist in 15 canzoni, un Best of Nick Cave’ insomma. Ecco la mia banale playlist:

Gran figo, comunque

1) As I Sat Sadly by Her Side [non la canzone che ti aspetteresti per aprire un ‘Best of’, e infatti ho scelto di farlo in ordine alfabetico – no, non sono il primo -]
2) Deanna [la versione su ‘Live Seeds’]
3) Do You Love Me? [do you?]
4) From Her to Eternity [“the best early Bad Seeds song” scrive L’Uomo in persona. Chi sono io per contraddirlo?]
5) Galleon Ship [ora: c’è l’imbarazzo di ‘Ghosteen’, capolavoro per vox populi, ma anche disco che non è che ascolti guidando mentre torni a casa, la sera tardi]
6) Get Ready for Love [sempre pensato che “Love” (anche) qui significhi “Sex”]
7) Go Tell the Women [il progetto laterale Grinderman è consentito?]
8) Henry Lee [anche io avrei voluto baciare Polly Jean, ça va sans dire]
9) Higgs Boson Blues [sta andando giù a Geneva a far che? e Hannah Montana, poi?]
10) Into My Arms [aprile ‘997, entro in questo negozio di dischi – già, c’erano – a Parigi, dove potevi sentire le nuove uscite: “I don’t believe in an interventionist God”. oooh]
11) Jack The Ripper [la versione acustica su ‘B-sides…’]
12) Red Right Hand [scelta facile, lo so]
13) The Carny [questa canzone ti spaventerà più di un clown]
14) The Mercy Seat [la versione solo piano, da Letterman]
15) Tupelo [la prima volta che l’ho sentita ho pensato: troppe parole per una canzone che si chiama ‘Tupelo’]

In omaggio, un EP in cui lui fa canzoni di altri, dai:

1) Rainy Night In Soho [e il dio benedica Shane MacGowan: póg mo thóin]
2) Running Scared [una canzone melodrammatica e N.C. what else?]
3) Something’s Gotten Hold of My Heart [peccato solo non sia la versione italiana ‘Uomo non sai‘, testo di Mogol peraltro]
4) Stanger Than Kindness [che sta qui perché l’han scritta Blixa e Anita Lane. Il titolo della canzone è pazzesco, la canzone pure]