UMILE.

lorde

La graduatoria (no, la graduatoria no!), e anche la playlist di Spotify, ma rimango UMILE.
I miei cinque preferiti, secchi:
– Melodrama, Lorde
– The Weather Station, id.
– Soft Sound, Japanese Breakfast
– As You Were, Liam Gallagher
– The Nashville Sound, Jason Isbell and the 400 Unit


Fantasma di Laura Nyro esci da quel corpo
Ha poco più di vent’anni questa ragazza neozelandese, Lorde, che ha inciso il disco più bello dell’anno, e non vi dico niente di nuovo perché tutti in questi giorni vi stanno dicendo la stessa cosa, cioè che ‘Melodrama’ è il disco più bello dell’anno. Con una maturità ragazzina-scrive-e-interpreta-benissimo-canzoni-da-grande che in passato ha giusto uno e un solo precedente.

HUMBLE. UMILE. Tutto maiuscolo.
Nel genere “nigga” Kendrick Lamar è il più grande “nigga”, quello che vende più dischi “nigga” facendo la più “fuckin’ nigga” musica mai fatta da un “fuckin’ nigga”. Il video dell’anno è HUMBLE. Che vorrebbe dire “umile” ma se sei “nigga” e lo scrivi tutto maiuscolo vuol dire che non sei per un cazzo “umile”, sei il più grande “fuckin’ nigga”. Comunque, lontano come sono milioni di anni luce dal genere “nigga”, il video di HUMBLE. me lo riguardo più volte al giorno.

Ho cercato di andare al college ma non era il posto per me
Con simili radici (Jason Isbell and The 400 Unit è composto da musicisti dell’area di Muscle Shoals, Alabama) e con un nome del genere (400 Unit è come viene chiamato l’ospedale psichiatrico di Florence, sempre Alabama), ‘The Nashville Sound’ parte bene. E si conferma all’ascolto.
Ah. ‘Tupelo’ non è la cover della canzone di Nick Cave sulla nascita di Elvis durante una tempesta (e nemmeno di ‘Lyin’ Eyes’ degli Eagles, anche se ascoltandola il dubbio viene). ‘Molotov’ non è la cover del politico russo che diede il nome a una bomba facile da fare. ‘Anxiety’, anche col fatto che non finisce mai (dura 6:57) mette ansia davvero, io vi avverto.

Interpretava una parte che potevo capire
Quando ho sentito le prime note della prima canzone di ‘The Weather Station’ ho subito pensato che Tamara Lindeman fosse una cantante folk canadese (poi ho letto la sua biografia e, indovinate?, Tamara Lindeman è una cantante folk canadese). Chiudete gli occhi, sentite ‘You and I (on the Other Side of the World)’ e ‘I Don’t Know What To Say’ e ‘In An Hour’ e potrete facilmente vedervi … che la canta (è facile, dai, riempire i puntini).

Il figlio del minatore
Invece quando ho sentito le prime note della prima canzone di ‘From A Room: Volume 1’ ho subito pensato che Chris Stapleton viene da una famiglia di minatori (poi ho letto la sua biografia e, indovinate?, Chris Stapleton viene da una famiglia di minatori).

Non distinguiamo un culo da un buco per terra
Noioso come ‘Masseduction’, il nuovo disco di St.Vincent si può scrivere? E stupido come la copertina del nuovo disco di St.Vincent si può scrivere?
(il titolo del paragrafo viene da una famosa canzone di quel gran genio di Randy Newman, che quest’anno ha fatto un nuovo disco anche lui: di abile artigianato vintage)

La donna arrabbiata con l’uomo con le ditine
Leggo in una recensione del disco di Juliana Hatfield: “the veteran alt-rocker”. Ma come, è già “veteran”? Comunque, lei ha scritto il disco più arrabbiato politico e radicale dell’anno (lo sapete di chi parla ‘Short-Fingered Man’, vero?) pur essendo molto bianca e continuando a usare splendidamente il suo buon gusto per le melodie e i ritornelli (‘You’re Breaking My Heart’, ‘Wonder Why’).

Per quel che vale
È stato l’anno degli Oasis. ‘Don’t Look Back In Anger’ s’è consacrato inno nazionale di Manchester e il video della donna che inizia a cantarlo nel silenzio, presto accompagnata da tutti, alla celebrazione per le vittime della strage dopo lo show di Ariana Grande, è da lacrimoni.


E al concerto tributo la scena l’ha letteralmente rubata Liam, arrivato a sorpresa, come uno che passava di lì e l’han mandato sul palco con ancora addosso il suo parka arancione. A fare un’esibizione memorabile.
Noel ha maggiormente rispettato le tradizioni familiari e per i 50 anni ha organizzato una festa a tema… Narcos.
Tutti e due hanno fatto un disco,  mi pare più bello quello di Liam.
Per quel che vale.

(A proposito: io non amo le canzoni con lo stesso titolo di altre canzoni stra-famose. Però, devo ammettere, ‘For What It’s Worth’ è già nella – lunga – lista dei classici sfornati dai due simpatici fratelli).

Le forbici di Christgau
Kendrick Lamar, ‘HUMBLE.’ da ‘Damn’
The National, ‘The system only dreams in total darkness’ da ‘Sleep Well Beast’
Japanese Breakfast, ‘12 Steps’, ‘The Body Is A Blade’, ‘This House’ da ‘Soft Sounds’
Paul Weller, ‘She Moves with the Fayre’ (con Robert Wyatt), da ‘A Kind Revolution’
Noel Gallagher’s High Flying Bird, ‘Be Careful What You Wish For’, ‘Black & White Sunshine’, ‘Keep On Reaching’ da ‘Who Built The Moon?’
Billy Bragg, ‘King Tide And The Sunny Day Flood’ da ‘Bridges Not Walls’
Alvvays, ‘Lollipop (Ode to Jim)’ da ‘Antisocialites’
GospelbeacH, ‘Hangin’ On’, ‘You’re Already Home’ da ‘Another Summer Of Love’
Mavis Staples, ‘Who Told You That’, ‘We Go High’ da ‘If All I Was Was Black’
Radiohead, ‘Lift’ dalla riedizione di ‘OK Computer’
The War on Drugs, ‘Pain’ da ‘A Deeper Understanding’
Charlotte Gainsbourg, ‘Deadly Valentine’ da ‘Rest’